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[:it]Le Baccanti, Dionysus il Dio nato due Volte @Teatro Vascello Roma[:]

[:it]Euripide torna in scena, questa volta al Teatro Vascello con Le Baccanti, Dionysus il Dio nato due volte.

Due le firme di eccezione, Daniele Salvo e Manuela Kustermann. Non poteva tradire la regia mirabile di Daniele Salvo che ha già firmato in precedenza quelle del teatro greco ed allo stesso modo Manuela Kustermann, regina indiscussa del Teatro Vascello che alla soglia dei 70 anni calca la scena in modo egregio. Una lettura appassionata, una Kustermann che lascia trasparire tutto il dolore della consapevolezza ed accettazione dell’atto omicida. Dionysus, interpretato magnificamente da Daniele Salvo, appare un testo attuale e moderno che colpisce per il ritorno alla realtà dopo il rito baccalico e le dionisiache ma che può ricordare chiaramente nella società post moderna il ritorno alla realtà dopo l’uso delle droghe, quando tutto torna a chiarirsi e farsi vivido, quando ciò che potrebbe essere accaduto in sogno, in realtà è successo realmente; lì lo sconforto, il dramma psicologico, lo iato tra il bene ed il male.

Una regia che indubbiamente, aprendo con immagini relative alla formazione del feto e alla nascita del Dio, agli alti palazzi cittadini, vuole spingere il pubblico attento a comprendere quanto questa tragedia sia attuale e viva. Non occorre ricordare i drammi delle cronache nazionali per comprendere come quanto ha vissuto Agave sia plausibile e reale. Manuela Kusterman ci disvela questo orrore con grande maestria, sia quando nasconde la testa di Penteo sotto le vesti quasi a volerlo ricondurre nel grembo materno, come a voler tornare indietro nel tempo, sia con le grida di dolore, un dolore che esce poco a poco, di pari passo con il ritorno al vero.

Penteo, è artisticamente interpretato da Diego Facciotti  che ne caratterizza l’espressività e l’eloquenza.

Degna di nota è Melania Giglio, attrice fuori dagli schemi che interpreta ad arte il secondo messaggero. Il suo monologo è appassionante e conduce lo spettatore nel dramma psicologico di Agave e Penteo in modo mirabile.

Nel complesso lo spettacolo appare accattivante e coinvolgente anche se la prima parte appare meno scorrevole della seconda. Sicuramente da apprezzare lo stile scenografico e l’uso degli spazi, un coro utilizzato sapientemente e la bravura degli attori in scena.

 

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