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Non ce la faccio più – Teatro dell’Angelo

Bianco, rosso e verdone approda in teatro

Dopo una lunga gestazione va in scena “Non ce la faccio più” la versione teatrale del film di Carlo VerdoneBianco, rosso e verdone” del 1981.

Chi non ricorda la famosa frase tormentone pronunciata da Magda (Irina Sanpiter) nel film Bianco, rosso e verdone? Ed ecco che “Non ce la faccio più” si tramuta  in una commedia musicale in scena dal 24 al 29 maggio  al Teatro dell’Angelo presentato dalla compagnia romana Polproduction: 18 attori, cantanti e ballerini, 9 brani musicali inediti che faranno da contorno ai per personaggi principali. 

Ma veniamo allo spettacolo, buona l’idea di riportare in scena le scene più divertenti e significative del film. Apprezzato dal pubblico in sala tuttavia presenta notevoli spunti di miglioramento: le coreografie di Linda Mistretta Gisone interessanti ma scollate dal contesto testuale, la danza degli scheletri  seppure coreograficamente bella poco centra con le scene in cui è inserita, i brani cantati  su opera di Annalisa Castelli e Enrico De Angelis sono dal punto di vista della tessitura musicale poco interessanti e di un libretto poco proficuo quasi a risultare noioso. Le voci degli attori sono poco adatte al cantato dello stile richiesto dal teatro musicale e forse anche poco intonate.

Il testo, originale, è sicuramente ottimo e adatto per una commedia teatrale ma che poco centra con la commedia musicale che lo snatura e rende meno scorrevole. Forse lo spettacolo merita un riadattamento che sia avulso dallo stile musicale per trasformarlo in una vera commedia.

Poco hanno convinto gli attori principali nei loro rispettivi ruoli salvo il ruolo di Furio interpretato da Andrea Di Persio in modo egregio. Bella la voce di Giorgia Zaccagni che interpreta Magda e brava nel suo ruolo, peccato che la parte canora è esplicata solamente nel tutti finale. Identica l’imitazione vocale di Filippo Velardi a quella di Verdone.

Nel complesso una commedia da vedere per chi ha amato il film ma che rischia di deludere se ci si aspetta una ritmicità incalzante, musiche da musical e vocalità straordinarie.

Alessandro Decadi

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