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Intervista a Francesco Mascio

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Francesco Mascio, chitarrista e compositore che con i suoi accordi di musica Jazz è alla costante ricerca di suoni nuovi e raffinati, regalandoci melodie oniriche e suggestive. Hai iniziato a studiare musica che eri bambino, quando hai preso coscienza che la musica sarebbe diventata il tuo mestiere? 

Ho iniziato a dedicarmi allo studio della Musica quando avevo circa 6 anni attraverso lo studio del pianoforte, per poi passare allo studio della chitarra qualche anno dopo. I primi veri concerti sono arrivati verso i 17 anni e per circa dieci anni ho affiancato l’attività concertistica e didattica ad un lavoro di rappresentanza. Questo dualismo mi portava a volte ad identificarmi come una sorta di Dr Jekyll e mr Hyde, in quanto alternavo le settimane tra giornate fatte di appuntamenti e pranzi di lavoro in giacca e pantalone, a serate passate a suonare nei club fino a notte fonda, per poi ripartire con la sveglia del mattino seguente che mi rimandava all’agenda degli appuntamenti. Solo verso i 27 anni in concomitanza di un lavoro in tour con la cantante americana Amana Melomè e con un’offerta da parte di una scuola di musica che mi dava la possibilità di incrementare la mia attività didattica, decisi di lasciare l’altro lavoro, per dedicarmi unicamente alla musica. In quella occasione ricordo di aver provato una sensazione molto particolare, associata alla qualità del sonno che ne derivò, è un po’ difficile da spiegare, in sostanza fu come se prima di allora avessi vissuto in uno stato di stress, del quale non mi rendevo conto e che nel momento in cui ebbi il coraggio di credere pienamente in quello che mi piaceva, scomparve all’istante. Da allora ho intensificato notevolmente la mia attività musicale ed è per questo che ogni volta che mi imbatto in persone dubbiose, riguardo al seguire le proprie passioni, non posso fare altro che infondergli coraggio ad andare avanti. 

Nel corso della tua carriera hai collaborato con numerosi artisti di spicco nel panorama jazzistico, quali sono i musicisti che ti hanno più influenzato per la tua musica? 

Premetto che ogni musicista che ho avuto la fortuna di incontrare lungo il mio percorso musicale, mi ha inevitabilmente trasmesso qualcosa. In particolare c’è stato un periodo della mia vita, verso i 23 anni, in cui dopo aver lasciato un trio con il quale suonavamo composizioni dei musicisti che amavo di più fino ad allora (Miles Davis, Weather Report, George Benson, Robben Ford), iniziai una collaborazione con Lello Fazio, un batterista delle mie parti, che mi spronò ad approfondire l’ascolto di musicisti e soprattutto alcuni chitarristi che avevano un modo di suonare abbastanza diverso da quello che avevo ascoltato fino ad allora. Ispirato dai nuovi ascolti, iniziai così a scrivere alcuni brani che poi andarono a formare il primo album registrato in quartetto nel 2011 (Europa Jazz Quartet). Sempre in quel periodo attivai una collaborazione, che è durata quasi dieci anni, con il bassista Pippo Matino, il quale mi influenzò in particolar modo per il suo forte impatto sonoro, oltre che per alcuni aspetti prettamente creativi come la tecnica, la composizione e il modo di stare sul palco. Un altro musicista che ha influenzato la mia concezione musicale è stato l’hammondista italo-americano Tony Monaco. Anche l’aver avuto l’occasione di fare da assistente dei seminari a musicisti come Kurt Rosenwinkel, Peter Bernstein, Bruce Forman, o di jammare con alcuni grandi jazzisti come Bobby Watson o Jeff Ballard, ha contribuito ad arricchire il mio bagaglio artistico. Uno tra gli artisti che ha ispirato il mio approccio alla composizione è stato anche il clarinettista, sassofonista Gabriele Coen. Come premesso, con tutti gli artisti che ho incontrato si è creato, a volte più, altre meno, uno scambio sinergico e costruttivo che ha portato ad essere il musicista che sono oggi. 

Quali sono i tuoi progetti futuri? 

Il 2 Maggio avrei dovuto registrare il mio ottavo disco. Si sarebbe trattato di un disco live in teatro, il primo vero disco jazz pubblicato a mio nome. Per via della “pandemia” la registrazione è stata però rinviata, probabilmente ad ottobre. Non ho ancora fissato la nuova data di registrazione, ma mi auguro che il nuovo disco possa essere pubblicato entro il 2020. Nel mese di Luglio invece, sono fissate le prime date di registrazione, per la realizzazione di un format didattico-culturale che sto realizzando in collaborazione con Lorenzo Vella del Nightingale Studios, quindi presto ci saranno delle novità di cui però non posso svelare altro.
Grazie e come dico sempre: “Lunga Vita a chi sostiene la Musica e l’Arte”.
 

Se volete seguire Francesco Mascio, di seguito i link dei suoi canali social e del sito:

https://www.youtube.com/francescomascio

https://www.facebook.com/FrancescoMascioArtist/ 

https://www.instagram.com/francesco_mascio/

http://www.francescomascio.com

Foto di Maria Maiorino.

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