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“La pessima abitudine” @teatro Cyrano, Roma

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La compagnia “Fuori tempo massimo” presenta “La pessima abitudine” di Mauro Ballanti e Massimo Izzo presso il teatro Cyrano dal 22 al 25 marzo

Regia: Massimo Izzo

Con: Valentina CortiMauro BallantiGiulia D’AndreaDavide GiacintiMassimo IzzoDalila ManzoSabrina SgarraStefano Sgrulletti

 

 

 

 

 

 

 

 

Massimo e Giulia sono a sei mesi dall’altare, ma il loro rapporto è tutt’altro che imperturbabile: litigano ogni giorno per via di un “vizietto” che lui porta in eredità dal genere maschile, la pessima abitudine di allungare l’occhio alla vista di ogni donna piacente che incontra, non curandosi della gelosia della futura moglie. Attorno alla coppia ruotano le loro coinquiline Martina a Monica e gli amici Luca e Marco: tre coppie sotto uno stesso tetto le cui vicende amorose vengono sconvolte dal ritorno di Sara, ex storica di Massimo che scomparì dopo un flirt con Marco.

Si tratta di una commedia esilerante, nella quale non tardano a manifestarsi equivoci, prese in giro, gag: la sceneggiatura si presta infatti ad un’interpretazione quasi cabarettistica di alcuni personaggi, tra i quali spicca l’istrionico Luca (bravissimo Davide Giacinti); è affiancato da Marco (Mauro Ballanti), forse il più “affetto” dalla pessima abitudine, come presto scoprirà la sua fiamma Martina (Sabrina Sgarra).

Il protagonista Massimo (Massimo Izzo) suole vagare per la casa tra una dichiarazione d’amore eterno a Giulia (Dalila Manzo), gelosissima, squillante, dall’ira facile, e le continue distrazioni delle minigonne e dei tacchi a spillo di Monica (Giulia D’Andrea) e dal ricordo dell’ex ragazza Sara (Valentina Corti); per fortuna lo aiutano i consigli di suo padre Claudio (Stefano Sgrulletti) dai quali nascono situazioni irresistibili.

La scena si svolge in un salotto piacevolmente arredato, mentre tra una sequenza e l’altra è inserita una musica che accompagna gli sbalzi temporali. Le scelte registiche sono ineccepibili e lo spettacolo pare andare da solo, senza sforzo, assicurando risate allo spettatore, colpito da una raffica di tormentoni da qualunque personaggio: sono infatti studiatissimi gli espedienti comici, che consentono agli attori di “fare i botti” soprattutto nella parte centrale della rappresentazione. Non è trascurato un momento più pacato e riflessivo verso il finale della commedia.

Riccardo Romito

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